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Come fare il porta a porta in campagna elettorale [la guida completa]

Il porta a porta in campagna elettorale ha costituito l’attività principale di ogni candidato alle elezioni politiche negli anni passati in piccoli e grandi comuni.

Anche oggi, benché sia usata soprattutto in piccole città e paesi, i dati ci dicono che resta l’attività di comunicazione politica più efficace che un aspirante sindaco o consigliere comunale e regionale possa fare, come vedremo in questa guida.

Ma prima facciamo chiarezza.

In cosa consiste di preciso il porta a porta?

Per porta a porta non si intende, come molti pensano, fare volantinaggio o fare banchetti, nel senso di parlare alle persone in strada una ad una.

No, porta a porta significa letteralmente andare a bussare a casa delle persone e parlarci.

Il porta a porta funziona?

Certamente, funziona eccome! Soprattutto per mobilitare gli astensionisti.

Ecco cosa ci dicono i dati: i volantini attivano solo un elettore su centomila; l’invio di cartoline nelle cassette postali mobilita lo 0,6%; ancora peggio sono le telefonate, si rivelano inefficaci, in Italia perfino controproducenti.

Il porta a porta invece fa tornare al voto una persona su dieci.

Questi sono dati francesi (forniti dalla società di comunicazione Liegey Muller Pons) non americani, quindi più vicini a noi. Sono relativi alla campagna di Hollande che nel 2012 mise al primo posto, appunto, il porta a porta.

A quante porte devi bussare?

In base a diversi dati che ho raccolto in Italia in campagne a cui ho collaborato: il 20% delle porte bussate vengono aperte. Di queste persone disposte ad ascoltarti, porti a casa un voto ogni 10 contatti nelle città. Mentre nei comuni piccoli e medi ne puoi portare 2, perché parlano di più con i famigliari.

 

Come fare il porta a porta nel modo corretto

Il porta a porta permette un contatto personale, fondamentale per svolgere alcune operazioni efficaci come far prendere un impegno all’elettore affinché il giorno delle elezioni non resti a casa ma vada alle urne per votarci.

Vediamo una tecnica di comunicazione efficace per farlo.

Chiedi al cittadino se ha intenzione di andare a votare e fatti riferire la pianificazione della sua giornata con domande come “a che ora andrai al seggio?”, “da dove?”, “cosa farai prima?”.

Così farai leva sul principio di impegno e coerenza di Robert Cialdini: se prendiamo pubblicamente un impegno proveremo un forte disagio interiore nel non mantenerlo.

La paura di essere giudicati come bugiardi e inaffidabili, persone non di parola, è abbastanza fastidiosa da spingerci a portare a compimento la promessa. Più l’elettore avrà programmato nel dettaglio le attività della giornata, più agirà automaticamente il giorno del voto.

Il principio di coerenza può essere sfruttato ancora meglio lavorando sui dettagli.

Se il volontario o il candidato che bussa alla porta del potenziale elettore esordisce con un’affermazione come “sappiamo che lei ha votato in passato” suggerisce un comportamento futuro coerente con quello passato; parlando dell’importanza di essere un elettore -e non semplicemente di andare a votare-, restituirà a lui l’identità di elettore, alla quale si sentirà ancorato.

Porta a porta mirato

Un modo efficace di usare il porta a porta – soprattutto se è poco tempo e poche risorse- è quello di farlo mirato, ovvero bussando alle porte delle case che sai essere abitate da potenziali elettori.

Ecco come procedere:

  1. Fai una lista dei nomi di amici, colleghi, conoscenti e (se hai buoni rapporti con essi) anche parenti.
  2. Chiamali informandoli della tua candidatura e chiedendo un appuntamento con l’intento di parlare insieme del futuro della tua città/regione/nazione.
  3. Vai di persona dal tuo conoscente e, dopo aver ascoltato le sue idee per il futuro della tua terra, parlagli delle tue. Alla fine lasciagli il tuo santino elettorale (se ancora non ce l’hai, leggi la mia guida su come realizzarne uno perfetto).
  4. Il giorno prima delle elezioni ricordagli l’impegno elettorale attraverso un messaggio su WhatsApp con gli orari e le istruzioni su come votare per te (vedremo dopo perché questo passaggio è così importante)

Forse penserai che tutto questo è molto faticoso. È vero, ma è proprio per questo che funziona. Mi spiego meglio.

La maggior parte dei politici nei piccoli comuni e nelle grandi città oggi si limita a mandare un sms ai propri conoscenti, oppure una lettera o, in rari casi, a fare una telefonata.

Andare di persona dimostra impegno ed un’attenzione veri nei confronti dell’elettore. Richiede più tempo ed è più faticoso, certo. Ma i risultati che porta non sono paragonabili ad un contatto freddo.

Sono meglio cinquanta visite di persona nell’arco della campagna, che mille sms inviati.

 

Fatti aiutare da alcuni volontari

Se non vuoi limitarti a pochi contatti ma vuoi parlare con tutte le famiglie dei tuoi potenziali elettori ovviamente non potrai svolgere da solo l’attività di porta a porta in campagna elettorale.

I candidati e le squadre meglio organizzarti formano dei gruppi di militanti (volontari o attivisti, come preferisci chiamarli) che vanno di casa in casa a prendere voti per la vista o per un candidato in particolare.

Ma attenzione! Un attivista disorganizzato o impreparato creerà danni alla tua campagna invece di portarti voti.

Ecco alcuni consigli per evitare questo rischio ed avere realmente un gruppo di persone che sia una macchina da voti.

  1. Organizzazione dei volontari

La maggior parte dei candidati manda in giro i propri attivisti in modo disorganizzato, lasciando a loro la totale iniziativa su come comportarsi e su dove andare.

Questo è un grave errore: gli attivisti andranno solo in alcune zone più volte, tralasciandone altre; non sapranno rispondere alle obiezioni e non saranno convincenti nei confronti dell’elettore.

Ho assistito anche a casi di militanti che litigano con il potenziale elettore perché questo la pensa diversamente da loro. Questo ovviamente si spargerà nel paese una pessima voce nei vostri confronti e nessuno vi apriva più la porta.

Ecco cosa fare per organizzare il tuo team per il porta a porta.

Una settimana prima dell’inizio della campagna di porta a porta dedicati alla formazione dei tuoi volontari.
Organizza dei corsi in più giorni (affinché tutti riescano a parteciparvi) e spiega loro:

  • Dove andare: inizia da amici, conoscenti e parenti. Poi suddividi il territorio per i vari militanti affinché ogni area venga coperta.
  • Il tuo programma: fornisci loro del materiale stampato sul programma elettorale e assicurati che lo conoscano.
  • Come rispondere alle obiezioni comuni.
  • Le istruzioni di voto: assicurati che il militante spieghi bene al potenziale elettore come si fa a votare per te.

Ma soprattutto: FATE TANTE SIMULAZIONI INSIEME.

La teoria è un conto, la pratica è tutta un’altra cosa. Dopo aver spiegato i quattro punti detti sopra, dedica tutto il resto del tempo a fare del training, ovvero delle simulazioni, delle prove pratiche.

Un partecipante al corso simulerà il padrone di casa, l’altro interpreterà se stesso, ovvero il volontario. Tu dovrai osservare cosa avviene e correggere il volontario ogni volta che commette un errore. Fai fare simulazioni di questo tipo a tutti i partecipanti.

Se sono molti, allora suddividili in gruppi e fai monitorare le simulazioni a tuoi uomini e donne di fiducia che sai essere ben preparati.

  1. Usa la tecnologia

Volontario di Obama per il porta a porta

Il porta a porta oggi è profondamente cambiato rispetto al passato. L’abbiamo visto nella campagna di Obama che ha creato dei complessi software apposta per questa attività. Non c’è bisogno che tu spenda centinaia di migliaia di euro per questi programmi. Oggi abbiamo delle applicazioni gratuite che ci aiutano tantissimo in questa attività.

  • Crea un gruppo WhatsApp o Telegram con tutti i volontariIn questo gruppo tu o il tuo campaign manager coordinerete i militanti che vanno di casa in casa.
  • Li informerete su come rispondere a nuove obiezioni che stanno sorgendo durante la campagna elettorale. 
  • Li guiderete nel rispettare il programma di lavoro che avete prestabilito. 
  • Gestirete eventuali problematiche. 
  • Riceverete report giornalieri sulle zone coperte e sulle opinioni della cittadinanza.

Mi voglio soffermare su questo ultimo punto. Non pensare di poter mandare i tuoi aiutanti in giro ed aspettare che il responso del loro lavoro arrivi solo il giorno del voto. Senza monitoraggio non esiste alcun successo.

Quella del porta a porta per le elezioni amministrative o politiche è un’attività molto stressante per i volontari. Dopo alcune risposte negative i tuoi attivisti potrebbero scoraggiarsi e smettere di andare in giro.

Non puoi permetterti di scoprire questo solo a fine campagna. Devi sapere ogni giorno se la copertura delle zone sta avanzando e, in caso di problemi, tu o lo staff che ti aiuta in campagna elettorale dovete intervenire tempestivamente.

Avere un rapporto costante da parte della tua squadra ti permetterà di fare quell’ultimo sforzo che trasformerà un semplice contatto in un voto. Ovvero…

Ricontattare i potenziali elettori poco prima del voto

Non pensare che un impegno preso a parola qualche settimana prima delle elezioni significhi automaticamente un voto o una preferenza per te.

Sono molti i fattori che possono subentrare: dopo il passaggio della tua squadra potrebbe essere passata la squadra dell’avversario, o il candidato stesso. Oppure col passare dei giorni il potenziale elettore potrebbe essersi dimenticato di te.

Per questo è necessario ricontattare di persona tutti coloro che hanno mostrato nel buttarti. Basta anche un messaggio il giorno prima, come abbiamo detto all’inizio di questa guida. In piccole realtà potresti anche tornare personalmente da loro.

Affinché tu abbia le informazioni necessarie a fare quest’opera di ricontato è necessario che nelle settimane prima i volontari ti abbiano riportato regolarmente tutte le informazioni sulla loro attività.

È un’attività interessante quella del porta a porta vero? Ecco come saperne di più.

Se vuoi qualche consiglio specifico su come farlo in base alla tua realtà, o su come creare una squadra di volontari per il porta a porta, o se vuoi organizzare un corso di formazione per i tuoi attivisti, con me come docente o supervisore, allora CONTATTAMI attraverso il form qui sotto o dalla mia pagina dei contatti. Sarò felice di parlarne con te!

>> Se invece vuoi prima imparare tutto ciò che c’è da sapere sulla comunicazione politica in campagna elettorale, ti presento il 1° corso completo in Italia sul tema. Qui trovi tutte le informazioni.

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Marco Venturini:
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